Castello gremito per la lezione sui templari: il giornalista ha dialogato con il pubblico, regalando una conferenza di altissimo livello, condita da momenti di comicità ed empatia
E’ stato un “Roberto Giacobbo show” quello andato in scena domenica al castello di Scarnafigi. Il bene monumentale che sorge nel centro del paese è stato riaperto al pubblico dopo anni per accogliere la conferenza del celebre conduttore televisivo, coinvolto dall’associazione Octavia.
Non sono bastate tutte le sedie allestite per accogliere il pubblico, che ha stipato il cortile in ogni ordine di posto, prima di gustare nel loggiato un aperitivo offerto dalla Pro loco. Un record di presenze (oltre 700 i passaggi in paese durante il pomeriggio) che rappresenta una vera consacrazione per il progetto di valorizzazione culturale “Vivi Octavia”, coordinato da 17 Comuni delle cosiddette Terre di Mezzo.
Giacobbo si è intrattenuto a lungo con le persone, non risparmiando foto, autografi e battute, prima a Torre a San Giorgio e poi a Scarnafigi, dove ha visitato il Villaggio Octavia, la mostra Aligi Sassu e la Cappella del Santo Sudario (che ospita il capolavoro del pittore fiammingo Jean Claret, raffigurante la Sindone, più volte da questi citata durante al conferenza).
È sul palco che il giornalista romano ha dato il meglio di sé, strappando applausi a scena aperta e tenendo incollato alla sedie il pubblico. Accanto a lui, il giornalista saluzzese Andrea Caponnetto, coordinatore della kermesse culturale in collaborazione con Agenzia Acca, Turismo in Langa e Ideazione, che ha moderato l’incontro, offrendo un dialogo avvincente e ricco di spunti.
I protagonisti
Il pomeriggio si è aperto con gli interventi del presidente di Octavia Matteo Morena e del sindaco di Scarnafigi Riccardo Ghigo. È seguita la “lectio magistralis” di Giacobbo, condita da sketch e momenti di comicità.
A seguire il racconto di Francesco ‘Lèon’ Lorusso, ricercatore e custode del Castello della Rotta, che ha presentato le sue ricerche sul maniero templare di Moncalieri e il suo ponte, curando anche gli aspetti scenografici della conferenza-show, con la presenza di gruppi storici in abiti originali e reperti templari mostrati e raccontati sul palco.
A chiusura due Comuni di Octavia hanno raccontato i misteri legati ai Templari anche attraverso prove documentali che ne attestano la presenza: a Murello (a relazionare Fabrizio Milla) e Scarnafigi (Nico Testa). Altre personalità hanno arricchito questo momento con aneddoti e misteri dai rispettivi paesi: Mattia Meirone Barbero per Cardè (il dipinto dell’unicorno), Roberto Dalmazzo per Lagnasco (l’affresco della Dama Velata), Valentina Strocco per l’abbazia di Staffarda (l’osso di balena dell’Abbazia) e Laura Riberi per Revello (la leggenda di Ruchin e Biasina).
L’evento è stato organizzato dall’associazione Octavia, in collaborazione con il Comune di Scarnafigi, la Pro loco guidata da Massimo Magliocco, con il sostegno di diverse fondazioni bancarie (Crs, Crc e Crt) e con il patrocinio della Regione Piemonte.