Sabato 6 aprile alle 21 al SOMS di Racconigi, via Carlo Costa 23, torna il secondo appuntamento della rassegna Raccordi dedicato al meglio della danza contemporanea di Progetto Cantoregi, selezionato con Piemonte dal Vivo e parte del programma regionale #wespeakdance.
Lo spettacolo di danza di Chenevier dal titolo “Questo lavoro sull’arancia” offre un’esperienza che va oltre la coreografia, diventando un’interrogazione filosofica in azione. Con il corpo in movimento, l’artista esplora la capacità di accettazione della violenza con autoironia, ritmo e meccanismi coinvolgenti che portano il pubblico a confrontarsi con la scelta.
Lo spettacolo vuole dare una risposta a numerosa domande sulla danza e su come gli spettatori si pongono con essa: Cosa accade se uno spettacolo di danza, anziché come oggetto di linguaggio, viene costruito quale esperienza? Quante volte, nell’assistere ad uno spettacolo di danza, avremmo voluto poter intervenire? Quante volte la noia, spesso determinata dalla perdita di senso, ci spingerebbe ad abbandonare la sala, o almeno ad esprimere il nostro dissenso? E quante volte nel vedere movimento, avremmo voglia di danzare, per “sentire” ciò che viene proposto?
Il cosiddetto habitus sociale ci relega sulla sedia di spettatori, inserendoci poi in complessi circuiti di rielaborazioni post-spettacolori legate al tipo di spettacolo, al tipo di pubblico ed alla situazione in cui un certo lavoro viene programmato. Questi rapporti di forza riflettono rapporti di potere ben più complessi presenti nella realtà di tutti i giorni.
In questo spettacolo, Chenevier si interroga sulla natura del dispositivo scenico attraversandolo insieme al pubblico in un’ottica diversa, che non si basa sull’interpretazione del simbolo ma su dinamiche esperienziali condivise.
Piccoli meccanismi, delle “trappole” sornione, concepiti in modo tale per cui gli spettatori devono, per far procedere la drammaturgia, intervenire, interrompendo o modificando lo svolgersi della scena. Poco a poco il pubblico viene condotto su un terreno di fiducia e di condivisione, di empatia, con interventi sempre più importanti ed invasivi.
L’estetica strizza l’occhio al film cult “Arancia meccanica”. L’arancia, il latte, il bianco, il rapporto sadomasochistico dell’artista con il sistema spettacolare e con gli spettatori, fanno da sottofondo allo svolgersi degli esperimenti. E analizzando “lo specchio”, forse, si può capire meglio di quale immagine si stia parlando.
Il prezzo per lo spettacolo è di 15 euro, 12 per chi ha il ridotto mentre sarà gratuito per chi è under 16.