Progetto coordinato dalla Città Metropolitana di Torino in collaborazione con l’Ente di gestione delle aree protette del Po Piemontese
Il progetto è denominato CMTO 2 Corona Verde Aree Protette Parco Po Piemontese e vede anche la partecipazione dei Comuni di Carmagnola, Carignano, Verolengo e Lauriano.
Sono stati proposti interventi specifici e mirati nelle aree protette e siti Natura 2000 di propria competenza. L’obiettivo è migliorare la biodiversità e la naturalità nelle zone designate, secondo le disposizioni dei propri strumenti pianificatori. L’Ente di gestione delle aree protette del Po Piemontese è nato dalla fusione di due Enti gestori: EG delle aree protette del Po Torinese e EG delle aree protette del Po Vercellese – Alessandrino). Gestisce le Aree Protette lungo tutta la fascia fluviale del Po in Piemonte.
Il progetto
E’ previsto un cantiere con bilancio pari a zero in termini di emissioni di CO2 che saranno compensate dall’impresa appaltatrice nell’ambito del cantiere. Le aree oggetto dell’intervento sono ex-coltivi abbandonati e soggette a colonizzazione di specie erbacee e talvolta arbustive. Oppure lotti appositamente ritirati dalla pratica agricola per lasciare maggiore spazio al progetto di riforestazione, come nel caso del Parco del Gerbasso nel Comune di Carmagnola.
Nel lotto del Gerbasso, all’interno della Riserva Naturale della Lanca di San Michele, sono previsti tre interventi distinti.
Piantumazione
Sul corpo principale del lotto, oggi seminativo, è prevista la messa a dimora di un impianto arboreo-arbustivo. Nel breve volgere di pochi anni sarà in grado di dare una copertura totale del suolo, assumendo le caratteristiche, definizione e tutela normativa del bosco.
Inerbimento
Avverrà nelle aree interessate da lavorazioni del terreno. Nella porzione nord è prevista un’area a prato, da realizzarsi con semina di un miscuglio erbaceo. Questo per consentire una migliore penetrazione visiva del lotto di neoformazione per quei visitatori che volessero percorrere la strada a nord del lotto e visitare le aree di intervento.
Selezione e sottoimpianto
Nella porzione di bosco già presente è prevista la realizzazione di un diradamento (taglio a buche), con sotto impianto di specie autoctone. Potrà garantire una maggiore biodiversità e per rendere il bosco (ex impianto di forestazione antropica) più ricco di specie, disetaneo e, dunque, maggiormente naturaliforme.
I lavori di messa a dimora delle piante inizieranno nel mese di aprile e si svolgeranno non oltre il termine del prossimo mese di giugno. Gran parte della superficie sarà utilizzata per la forestazione e rimarranno alcune aree aperte, tenute a prato, soprattutto verso il fiume Po.
Le piantine in uso non sono a radice nuda ma in zolla, potendo così essere dislocate senza danni nella posizione definitiva anche a stagione vegetativa inoltrata. L’obiettivo generale del progetto è quello di migliorare al condizione delle aree poste in posizione prossima alle aree protette ad elevato valore ecologico.
Gli obiettivi specifici del progetto sono legati alla tutela della biodiversità in un’ottica di riqualificazione dell’ambito perifluviale. L’impianto di specie afferenti alla vegetazione naturale potenziale mira a implementare le funzionalità ecologiche dell’ambiente golenale. Quindi: il suo ruolo come infrastruttura verde e blu a scala territoriale, la qualità paesaggistica e in generale l’offerta di servizi ecosistemici di regolazione.
Gli ambiti, oggetto dell’intervento, si configurano come incolti e soggetti a invasioni di specie alloctone. Gli interventi previsti andranno a beneficio anche delle formazioni forestali limitrofe. La prossimità di piante di specie esotiche a carattere invasivo sarà sostituita da piante autoctone e, nel tempo, potranno instaurarsi dinamiche in grado di favorire la diversificazione specifica e strutturale, fulcro della stabilità del bosco.
Si otterranno benefici in termini di biodiversità caratterizzante il parco del Po, grazie alla valorizzazione delle superfici forestali e degli habitat associati. Quindi ci saranno ricadute positive sulla fruibilità dell’area attraverso opere accessorie quali i pannelli informativi.
Analisi del sito
E’ stata condotta tramite specifico sopralluogo e consultazione delle fonti cartografiche (Carta delle Serie di Vegetazione d’Italia, Carta forestale SIFOR, Carta degli Habitat). Ha permesso di individuare la vegetazione potenziale locale e le specie da mettere a dimora, ovvero la vegetazione che il sito può ospitare, nelle attuali condizioni climatiche e pedologiche, in assenza di disturbo.
Le lavorazioni propedeutiche previste per la messa a dimora saranno di volta in volta calibrate in base alle esigenze poste dal sito. Resta l’obiettivo di limitare al minimo le lavorazioni per contenere gli impatti sull’ecosistema esistente.
Gli interventi verranno valorizzati tramite la posa di bacheche e realizzazione di pannelli informativi. Saranno utili a comunicare ai visitatori le caratteristiche ecologiche dell’area, le particolarità faunistiche e floristiche, nonché le finalità e modalità dell’intervento di riforestazione.
Presso l’area Gerbasso è prevista l’individuazione di una porzione di terra destinata a parcheggio per i mezzi a motore dei fruitori, tramite la posa di un breve tratto di staccionata in legno (sviluppo circa 60 m). Da qui un sentiero di nuova realizzazione (sviluppo circa 100 m), condurrà i visitatori al bosco oggetto di intervento.
Il Sindaco Ivana Gaveglio dichiara:
«Sono molto felice per l’avvio di questo progetto di forestazione nel Bosco del Gerbasso. La conservazione e la valorizzazione delle nostre risorse naturali sono fondamentali per la qualità della vita dei nostri cittadini e per la salvaguardia dell’ambiente. Ringrazio, a nome mio e di tutta l’Amministrazione, la Città Metropolitana di Torino e tutti coloro che stanno contribuendo a rendere possibile questa iniziativa, fiduciosi che il risultato finale arricchirà il nostro territorio e contribuirà alla promozione della biodiversità locale.»