Appello alle forze politiche perchè riconsiderino gli obiettivi condivisi del Distretto del Cibo
«Occorre una decisa presa di coscienza di tutta la comunità politica ed amministrativa del territorio dei 25 comuni (del Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese, ndr), che si deve tradurre, al più presto, in un piano regolatore di Distretto, con l’obiettivo di fissare regole e comportamenti comuni per non minare il percorso intrapreso in questi anni». Così il Gruppo Italia Viva Chierese-Carmagnolese e il Gruppo Chieri Sul Serio sono intervenuti sulle notizie del possibile insediamento di un nuovo polo logistico a Carmagnola, di un allevamento intensivo di oltre 800 maiali a Poirino e di un campo fotovoltaico di 68 ettari a Poirino.
«Ogni singola iniziativa si inserisce in un quadro normativo differente: comunale, metropolitano, regionale e nazionale – affermano i Gruppi del chierese – La spinta proviene da una pluralità di legittime aspettative, volte a creare valore sia per i privati proprietari delle terre sia per le singole amministrazioni comunali, che avrebbero significativi benefici in termini di introiti ed opere compensative. A questi tre interventi ne potrebbero seguire ulteriori in altri comuni. In breve tempo, gran parte delle aspettative di crescita sostenibile, immaginate con la nascita del Distretto, verrebbero compromesse».
La nascita del Distretto del Cibo del Chierese e Carmagnolese lo scorso anno si è basata infatti sull’intento di sviluppare e valorizzare il territorio e le sue produzioni agricole e agroalimentari.
«Il comune di Poirino si era persino spinto a proporre il Pianalto come futuro sito Unesco» ricordano i membri dei gruppi di Italia Viva Chierese-Carmagnolese e Chieri Sul Serio.
L’appello lanciato dai due Gruppi a tutte le forze politiche è quindi di tornare «a considerare gli obiettivi di sviluppo contenuti nell’accordo di Distretto. Non possiamo permettere che singoli interventi, a beneficio di pochi, interrompano per sempre quel percorso virtuoso iniziato da un’intera comunità di 145.000 persone».
L’intervento di Pro Natura contro il polo logistico
Contro il polo logistico a Carmagnola si era espressa anche Pro Natura. «La difesa del territorio – dicono – e il benessere dei cittadini non sembrano essere una priorità per i nostri Amministratori. Ne è conferma la decisione di acconsentire un nuovo polo logistico per il gruppo Conad in via Perrucchetto. L’insediamento, con altro consumo di suolo (nel 2020, secondo il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente Carmagnola era al 3° posto nella classifica regionale) e soprattutto con l’aumento del traffico di mezzi pesanti, potrebbe portare gravi e dannose conseguenze anche sulla salute dei Carmagnolesi».
Pro Natura, come recita l’articolo 2 del suo atto costitutivo del lontano 1974, si prefigge la difesa dell’ambiente naturale in tutti i suoi aspetti ed il miglioramento dell’ambiente di vita dell’uomo. «Per queste ragioni – dicono infine i soci – non può che opporsi fortemente ad una nuova fonte di inquinamento ambientale e paesaggistico».