Un programma di appuntamenti da giovedì 19 gennaio a venerdì 3 febbraio
Gli eventi sono organizzati e promossi dal Comune di Saluzzo, in collaborazione con la Comunità ebraica di Torino e numerose associazioni locali. Nel 78° anniversario della liberazione del lager di Aushwitz, avvenuta il 27 gennaio 1945, ritorna, come prima della pandemia e dei divieti di assembramenti al chiuso, il tradizionale incontro nella sinagoga di via Deportati ebrei alle ore 10.30. Intervengono il sindaco Mauro Calderoni, il vescovo Cristiano Bodo e un rappresentate della Comunità ebraica.
Segue, alle ore 11.30 il ritrovo al cimitero ebraico di via Lagnasco per la deposizione della corona d’alloro alla lapide commemorativa dei 29 ebrei deportati da Saluzzo e tutti morti nei campi di concentramento.
Il primo degli appuntamenti collaterali si terrà giovedì 19 gennaio alle ore 18 nella Sala tematica del “Quartiere”, piazza Montebello, dove gli studenti dell’Istituto “Soleri Bertoni” presentano il podcast “Cuori di pietra” nell’ambito della rassegna “Trame di Quartiere”, sul tema della confisca dei beni agli ebrei. Intervengono Roberto Calvo, docente di Diritto privato dell’Università della Valle d’Aosta con contributi dal suo ultimo saggio “L’ordinamento criminale della deportazione”, insieme al giudice Fabrizio Aprile. Per info e prenotazioni: cultura@comune.saluzzo.cn.it – 3480707998.
Si prosegue domenica 22 gennaio, dalle ore 14 alle 18, con l’Archivio storico della Città di Saluzzo (nella Castiglia, piazza Castello) e la Biblioteca storica (via Volta 8) aperti con visite guidate gratuite ad esposizioni temporanee di documenti e libri. All’Archivio Storico ci sarà “Comunità ebraica e deportazione nelle carte dell’archivio comunale”, incentrata principalmente sulle vicende della Comunità ebraica saluzzese, mentre la Biblioteca storica espone alcuni dei più antichi e prestigiosi volumi della collezione civica, con un focus sul fondo donato da Francesco Costa, morto a Mauthausen nel 1944, dopo aver insegnato 37 anni in città. Per info e prenotazioni: musa@itur.it – 3293940334.
Martedì 24 gennaio, nell’ambito dell’Università degli adulti “Il Tempo ritrovato”, visita guidata allo spazio “Memo4345” di Borgo San Dalmazzo, un Museo della Memoria allestito nell’ex chiesa secentesca di Sant’Anna, a pochi metri dal Memoriale della Deportazione, il luogo esatto da dove, nei tragici mesi del 1943-1944, partirono i treni con destinazione finale Auschwitz. Per info su costi e prenotazioni: temporitrovato@itur.it – 3293940334.
Nel pomeriggio del 27 gennaio, Giorno della Memoria, dalle ore 14 alle 16, apertura della sinagoga di Saluzzo con possibilità di visita a cura della Comunità ebraica. Per info: cultura@comune.saluzzo.cn.it – 0175211438.
Sabato 28 gennaio alle ore 21 al cinema teatro “Magda Olivero” di via Palazzo di città, c’è “Il ballo di Irene” (con Alessia Olivetti), spettacolo teatrale che porta in scena l’incredibile storia di Irène Némirovsky , scrittrice ebrea morta ad Auschwitz nel 1942. Ingresso gratuito, per informazioni www.cinemateatromagdaolivero.it.
Venerdì 3 febbraio alle ore 18, ancora all’interno della rassegna “Trame di Quartiere” nella Sala tematica in piazza Montebello 1, è prevista la presentazione del libro “Ebreo. Una storia personale dentro una storia senza fine” dell’onorevole Emanuele Fiano. Dialoga con la deputata cuneese Chiara Gribaudo e con l’insegnante Francesca Galliano. Per info e prenotazioni: cultura@comune.saluzzo.cn.it – 3480707998.
«Con le restrizioni della pandemia che paiono essere finalmente alle nostre spalle – dice il sindaco Mauro Calderoni – la comunità saluzzese torna a ritrovarsi per il Giorno della memoria nei luoghi simbolo del martirio degli ebrei in città. Un’occasione da sempre molto sentita e partecipata di incontro, di confronto, per fare memoria e per compiere ognuno il suo dovere per far si che tragedie come l’Olocausto non possano accadere mai più. Riflessioni che vanno portate avanti in modo convinto anche a quasi 80 anni da quei fatti, visto che da 11 mesi c’è una guerra ai confini dell’Europa ed è necessario che, tutti insieme nella UE e negli organismi internazionali, si riesca a imboccare un percorso verso la pace».