Il prof. Osar Casanova ricorda la figura di Alessandro Roccati

Venerdì 25 novembre, alle ore 21, nella sala Solavaggione della Biblioteca Civica il prof. Oscar Casanova terrà una conferenza dedicata alla figura di Alessandro Roccati.

Il Polo Scolastico “Baldessano – Roccati” di Carmagnola è intitolato sia all’illustre letterato, teologo e grande benefattore Guglielmo Baldessano che ha lasciato i suoi beni ai Padri Gesuiti perché fondassero un collegio a Carmagnola, il Liceo Ginnasio, sia al grande accademico Alessandro Roccati.

Anche una via di Carmagnola ricorda Alessandro Roccati. A Carmagnola fu consigliere comunale dal 1910 al 1915 e sindaco dal 1915 al 1920. Pro Natura lo celebra nel 150° dalla nascita, avvenuta a Parigi nell’agosto del 1872. Per gli appassionati di montagna e natura, il suo nome è legato ad importanti aspetti della conoscenza dell’ambiente alpino. Geologo e glaciologo di fama internazionale, esplorò in lungo ed in largo le Alpi Marittime, nelle quali trovò, come scrisse nel 1912,” … un campo meraviglioso sotto il punto di vasta geologico e glaciologico… in una zona che pure non la cede ad alcuna altra regione delle Alpi, per bellezza e varietà del paesaggio, come anche per i fenomeni naturali“.

Agli inizi del secolo scorso, i ghiacciai del Clapier, Maledia e Gelàs si presentavano ancora di ragguardevole consistenza, con estese superfici crepacciate. I dati raccolti e pubblicati dal Roccati rivestono particolare importanza in questi anni recenti, come basilare termine di confronto con l’attuale situazione determinata dai cambiamenti climatici che stanno riducendo ai minimi termini i ghiacciai di quasi tutte le montagne.

Al Roccati è dedicata la cima di una montagna alta 2847 metri, sulla quale il CAI-Carmagnola ha posizionato, qualche anno fa, una piccola targa commemorativa. Ma la bravura del Roccati lo aveva già precedentemente messo in luce ai vertici del mondo accademico, tanto da farlo partecipare alla memorabile spedizione del Duca degli Abruzzi sul massiccio africano del Ruwenzori nel 1906. La prima su scala mondiale, per obiettivi non solo alpinistici, ma anche scientifici e naturalistici. Su quel massiccio Roccati potè evidenziare anche le sue capacità alpinistiche, raggiungendo la vetta della Punta Alessandra (5105 m) e del Moebius (4902 m). E chissà quanti altri contributi il valente professore del Regio Politecnico di Torino (carica ricoperta non ancora trentenne !) avrebbe potuto dare alla conoscenza di montagne vicine e lontane, se un micidiale attacco di tifo (oggi facilmente debellabile, ma ancora spesso fatale sino ad una sessantina di anni orsono) non lo avesse stroncato a soli 56 anni, nell’afoso ferragosto del 1928, nella sua casa di Borgo San Giovanni di Carmagnola, dove era appena ritornato da un viaggio in Sardegna.

«Al termine di questo anno 2022 – spiegano gli organizzatori della conferenza – con tanti eventi che hanno occupato lo spazio informativo dei mass-media, ci pare doveroso – e ci sentiamo spronati a farlo – ricordare la memoria di un un uomo buono, generoso e di riconosciuta fama internazionale».

La conferenza sarà ripetuta a dicembre per gli studenti dell’ultimo anno dell’Istituto Tecnico, nell’auditorium di viale Garibaldi.

redazione

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