Fascino, storia documentata, narrazione appassionante e appassionata. Sono queste le principali caratteristiche che emergono dal volume di Raffaella Ranise che non definisco romanzo proprio perché qui si narra la Storia degli Asburgo, di Sissi, di Zita. Si entra nella dimensione pubblica e privata di una dinastia che, pur vivendo vicende alterne, ha impresso un segno indelebile nella Storia.
E la penna di Raffaella Ranise, delicata, elegante, si posa lieve sulla carta come il leggero battito d’ali di una farfalla su un fiore prezioso. L’autrice racconta le vicissitudini di Sissi, troppo giovane per indossare una “corona così pesante”, troppo inesperta per stare accanto all’imperatore Francesco Giuseppe, suo marito, troppo anticonformista per accettare le rigide regole di corte. Quel dolce viso, che dopo i trent’anni Sissi non intende più mostrare, quel gracile corpo, sottoposto a diete alimentari e allenamenti eccessivi, quei lunghissimi capelli che solo la paziente Fanny riesce a domare… Tutto ciò diventa l’emblema di una donna fragile ed irrequieta. E a nulla valgono i tentativi di riavvicinamento da parte di Francesco Giuseppe, gravato da enormi responsabilità politiche, che pure desidera avere accanto a sé la moglie. E i figli ” strappati” troppo presto alle cure materne per essere affidati a balie e precettori.
Sullo sfondo le vicende storiche di Austria e Ungheria, i problemi politici e sociali… E poi i drammi… E la storia prosegue fino a giungere a Zita, sposa di Carlo I, pronipote di Francesco Giuseppe. Una donna di cui poco si è saputo, complice un conflitto mondiale che aveva lasciato morte e distruzione, fughe e disperazioni.
Due personalità profondamente diverse, quelle di Sissi e Zita, che l’autrice ha saputo magistralmente delineare.
Un delicato quanto reale affresco della dinastia asburgica, un’affascinante “dipinto dell’epoca”, una ricostruzione storica equilibrata.
Sabrina Agatha Seimandi, Lettrice con Sentimento