“Finché il caffè è caldo” di Toshikazu Kawaguchi – Garzanti Editore
L’iniziale scetticismo ad avvicinarmi a questo libro ha fatto sì che lo abbia letto con estrema cautela.
E procedendo con pacatezza ogni pagina si è presentata a me in modo straordinariamente coinvolgente. Seppur nel dramma di alcune vicissitudini dei personaggi e nel silente atteggiamento della “donna fantasma”, ho ravvisato nel libro parti intensamente aderenti alla realtà odierna, laddove il passato riesce ancora a condizionare pesantemente le nostre vite.
Questo romanzo ha l’indubbio pregio di far emergere una parte emozionale del vissuto di ciascuno di noi. Il passato è un ricordo che non possiamo modificare… può fare male, può procurare cicatrici che rimangono impresse nell’anima, può suscitare rancore o rammarico… ma rimane lì, non può essere cambiato.
Ciò che, invece, ciascuno di noi può fare è vivere al meglio il presente, catturarne ogni fotogramma, imprimere su carta e nella propria mente ogni singolo istante del presente, vivendolo al meglio delle nostre possibilità, senza guardarsi indietro. Del resto già i latini dicevano carpe diem ovvero cogli l’attimo, vivi il presente.
E allora ricordate le cinque regole della caffetteria speciale:
– Sei in una caffetteria speciale. C’è un unico tavolino e aspetta solo te
– Siediti e attendi che il caffè ti venga servito.
– Tieniti pronto a rivivere un momento importante della tua vita
– Mentre lo fai ricordati di gustare il caffè a piccoli sorsi
– Non dimenticarti la regola fondamentale: non lasciare per alcuna ragione che il caffè si raffreddi
Un romanzo emozionalmente vivido, ricco di preziosi insegnamenti.
Sabrina Agatha Seimandi