La febbre è uno stato fisico che toglie le forze, impedisce di fare qualsiasi cosa e portata all’estremo può anche condurre alla morte. La febbre su cui ha incitato a riflettere sabato scorso, 11 settembre, il Gruppo di Lettura di Carmagnola è quella del Pianeta Terra, che sta vivendo un costante innalzamento della temperatura, con scioglimento dei ghiacciai da quelli ai poli a quelli sopra le montagne di tutto il mondo, comprese quelle piemontesi, che porterà a situazioni difficilmente arginabili.
Per meditare su questo preoccupante problema il Gruppo di Lettura Carmagnola ha aperto la serie di serate del “Libro del Sabato Sera” incontrando al palazzetto dello sport carmagnolese Potito Ruggiero, tredicenne pugliese autore del libro “Vi teniamo d’occhio” (Baldini+Castoldi, 2021, 244 pagine, 18€), scritto a quattro mani con il giornalista bolognese Federico Taddia, con la consulenza scientifica della studiosa del clima Elisa Palazzi.
Come è nata l’idea del libro
Rilassato, sereno, sempre sorridente (e in questo i cromosomi pugliesi aiutano) Potito Ruggiero ha raccontato come è nato il suo desiderio di lavorare per migliorare la salute della terra. «L’interesse per questo argomento è nato dall’ascoltare le chiacchierate serali dei miei genitori (mamma Alessandra era presente sugli spalti del palazzetto, accompagnando il figlio nel viaggio di mille chilometri da Foggia Carmagnola). A casa mia la questione ecologica e la salvaguardia del pianeta sono temi dibattuti da sempre ed è quindi naturale che io ne sia rimasto coinvolto e interessato».
Per passare dalle riflessioni personali al cominciare ad agire occorre sempre una scintilla. Che si è accesa il 27 settembre del 2019 quando il giovane studente si è sentito in dover di impegnarsi per promuovere lo “Sciopero globale per il futuro”, manifestazione planetaria per chiedere una via verso un mondo migliore e più salubre.
Ed è in quella occasione che Potito Ruggiero ha capito che se voleva essere testimone e promotore di una richiesta di un mondo concretamente migliore doveva percorrere la strada da solo. Perché in quell’occasione non è riuscito a portare nella piazza di Stornella, paese in cui vive, nemmeno uno dei suoi compagni di scuola. Ma non si scoraggia, meno che mai si arrende. Disegna un cartello con la scritta “I keep an eye on you”, slogan internazionale della manifestazione che il ragazzo ha tradotto saggiamente nel titolo del suo libro “Vi teniamo d’occhio”, usando il plurale proprio a significare che non è solo lui ad aspirare a un mondo migliore, ma tanti che la pensano allo stesso modo, anche se non hanno il coraggio di esprimersi così apertamente.
Una guida pratica di buone abitudini quotidiane
Ne è nato un libro che non è una bibbia dell’ecologia, ma una guida pratica per lavorare nel quotidiano e nel soggettivo verso la realizzazione di un mondo migliore, come sottolinea chiaramente il sottotitolo “Il futuro sostenibile, spiegato bene”.
Perché per avere un futuro migliore bisogna cominciare dalle singole abitudini quotidiane. «Ad esempio ridurre l’uso della plastica. Io mi sono comprato una borraccetta attingo l’acqua dal rubinetto di casa o dai distributori che spesso si trovano nelle scuole o negli uffici. La borraccetta è termica, ho acqua buona e fresca tutti i giorni per tutta la giornata». Il ragazzo ha ben chiaro che non si può fare tutto da soli e che c’è la necessità della collaborazione delle istituzioni: «Certo se non posso rifornire la mia borraccetta quando sono fuori casa, diventa difficile non cedere alla tentazione di acquistare la bottiglietta di plastica» afferma Potito Ruggiero, senza farsi troppe illusioni, essendo conscio che anche l’ecologia può essere un fenomeno di moda. «A Stornella tutti i miei amici e compagni di scuola hanno con loro la borraccetta, come ho cercato di inculcare loro. Quando ci incontriamo sventolano la loro borraccetta. È una presa di coscienza ecologica, o solo un fenomeno di coinvolgimento collettivo? Non lo so. Ma il dato di fatto è che loro non acquistano più le bottiglie di plastica, che concorrono a soffocare il mondo. Ed è questo ciò che mi interessa».
La visione scientifica di Elisa Palazzi
La presenza di Elisa Palazzi ha dato l’opportunità di avere una visione scientifica della situazione. «Il dato dell’innalzamento della temperatura planetaria è incontestabile, come quello dello scioglimento dei ghiacciai» afferma la scienziata riminese di nascita, insegnante all’Università di Torino. Che a Carmagnola ha avuto l’occasione di incontrare per la prima volta di persona Potito Ruggiero (con il quale si era sempre relazionata tramite Skype). «È di questi giorni la notizia che il rifugio Quintino Sella, sul Monviso, chiude i battenti per mancanza d’acqua» porta a prova della drammatica situazione che stiamo vivendo. Ma il pregio sia di Elisa Palazzi sia di Potito Ruggiero è quello di non lasciarsi andare al catastrofismo, che fa molto audience ma spesso non approda a nulla. «Come scienziata sono ottimista, debbo essere ottimista. Perché so benissimo quali sono i motivi che hanno portato e portano a questo innalzamento della temperatura e quali strumenti abbiamo per fermare questa degenerazione climatica. Se l’innalzamento della temperatura terrestre fosse un fenomeno determinato solo ed esclusivamente naturale, non saprei come comportarmi. Come si può combattere le eruzioni di un vulcano o un uragano? Se invece so che a provocare questo fenomeno è l’uomo posso cominciare a chiedermi come posso fare per fermare questa situazione e avviare un’inversione di tendenza. E so anche di avere gli strumenti per farlo”. Anche Elisa Palazzi propone soluzioni soggettive che possono essere fatte proprie da tutti. “Ad esempio cominciare a ridurre il consumo di carne. Quando ero bambina e mangiavo alla mensa scolastica la carne era in tavola tutti i giorni, perché senza carne si pensava non si potesse crescere sani. Oggi sappiamo che non è così. Sappiamo anche che la produzione di carne è uno dei maggiori fattori di consumo di acqua».
Una visione ottimista
Ovviamente ottimista è anche Potito Ruggiero che lucidamente dice: «A tredici non posso permettermi di non essere ottimista. Se fossi pessimista tutto il mio impegno, tutto quello che faccio sarebbe inutile. Invece credo e sono convinto che lavorando tutti insieme avvieremo questa inversione di tendenza. Ci vorrà tempo ed energie per farlo, per coinvolgere strati sempre più ampi di popolazione. Altrimenti non potremmo pensare al futuro» afferma convinto chiudendo la serata il tredicenne di Stornella, che si è sobbarcato un viaggio di mille chilometri e altri mille del ritorno per essere presente alla serata del Gruppo di Lettura di Carmagnola. Stabilendo un piccolo record. È l’ospite arrivato da più lontano fra quelli che hanno presentato le loro opere nel centinaio di eventi organizzati dal Gruppo di Lettura Carmagnola. E ne valeva la pena.
Prossimo appuntamento con Libro del Sabato Sera
Nel prossimo appuntamento salirà sul palcoscenico del cortile del Palazzetto dello Sport (Corso Roma 24, Carmagnola) sabato 9 ottobre – Raffaele Capperi – “Brutto e Cattivo. La storia del ragazzo che ha visto la vera faccia del mondo”. Quota di partecipazione 1 €. Per informazione e prenotazione dei posti a sedere: 392.5938504.