Passi avanti per la Tangenziale est di Saluzzo, nel segmento mancante dal 2006 fra le provinciali per Villafalletto e Manta. Si tratta della “bretella” lunga circa 1 km. Permetterebbe di convogliare sull’arteria che circonda Saluzzo tutto il traffico dalle vallate alpine meridionali, in particolare dalla valle Varaita.
La Provincia, competente per l’opera, l’altro giorno ha approvato il nuovo progetto di fattibilità tecnica ed economica, aggiornato dopo gli accordi con Rfi – Rete ferroviaria italiana. La spesa è stimata in circa 12 milioni di euro. E’ prevista la realizzazione di cavalcavia sulla ferrovia Saluzzo-Cuneo, linea sospesa dalla Regione fin dal 2012.
In precedenza, era stata considerata anche l’ipotesi di un passaggio sui binari “a raso”, ma Trenitalia ha bocciato l’istanza. E’ anche previsto un aumento del traffico di treni, al momento solo merci, per la Burgo e per altre realtà imprenditoriali sulla tratta.
Lo studio progettuale è stato portato avanti dal Comune di Saluzzo che aveva deciso di investire 120 mila euro per completare il dossier, da presentare in caso di bandi regionali, nazionali o europei per finanziare i lavori.
«Questa infrastruttura – dice il sindaco Mauro Calderoni – è fondamentale per la nostra città. Permetterebbe di intercettare anche tutto il traffico proveniente dalla valle Varaita e dirottarlo fuori dal centro dove, è stato calcolato negli anni scorsi, transitano anche 25 mila veicoli ogni giorno, con un indubbio aumento della vivibilità per i residenti e con un netto miglioramento della qualità dell’aria. La realizzazione del completamento non è e non è mai stata di nostra competenza, bensì della Provincia, ma abbiamo deciso, sempre in accordo con Cuneo, di stanziare nostre risorse per il progetto in modo da avere le “carte” pronte per poter partecipare ai bandi che potrebbero permetterci la sua costruzione. E’ un momento storico molto particolare questo della pandemia. Ci auguriamo che si presentino le opportunità per ottenere i fondi necessari, magari con le iniziative europee come il Recovery fund».