Il Comune di Saluzzo, con la collaborazione dell’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo (Bra), da mesi lavora a un incontro a livello italiano, con esponenti di territori, istituzioni, associazioni, sindacati, aziende e terzo settore per arrivare ad una riforma delle regole sull’immigrazione e sull’incontro fra domanda e offerta di lavoro, con l’obiettivo di proporre una nuova legge sul lavoro stagionale e discutere la distribuzione di valore lungo la filiera.
Era previsto a novembre ed avevano annunciato la loro presenza la Ministra Teresa Bellanova, leader sindacali come Maurizio Landini, Ettor Prandini e Teresa Furlan, personalità del Terzo settore come Carlo Petrini e don Luigi Ciotti. Ma l’ultimo Dpcm ha obbligato l’amministrazione civica del sindaco Mauro Calderoni a posticipare l’evento. Con ogni probabilità si terrà, sempre a Saluzzo, in primavera o, comunque, non appena l’emergenza contagi cesserà.
«Sta arrivando alla conclusione – dice il sindaco Mauro Calderoni – una stagione della raccolta della frutta segnata dalla pandemia nella quale, come già in passato, siamo riusciti a fare dei passi avanti insieme ad altri amministratori locali. Infatti, si è allargata, passando da 4 a 8, la rete dei Comuni che volontariamente hanno deciso di provare a dare delle risposte alla presenza di braccianti e aspiranti stagionali senza dimora. Abbiamo registrato numeri di arrivi più bassi e c’è stato il coordinamento della Prefettura, ente indicato anche dalle nuove norme anti Covid, insieme alla Regione, come quello che ha la responsabilità della gestione di questo fenomeno».
Aggiornare le norme sul lavoro stagionale
«Sul territorio – aggiunge – però, siamo costretti da anni a subire questa situazione che crea disagi ai lavoratori e ai residenti, causata da un quadro normativo vecchio e che non funziona più, quello della “Bossi-Fini” e di altre leggi che regolano il settore. E’ giunta l’ora che si aggiornino le norme sull’immigrazione e sui lavoratori stagionali. Da Saluzzo, con la conferenza nazionale, vogliamo discuterne con gli altri territori in giro per l’Italia che vivono le nostre stesse difficoltà, in particolare al Sud, e con esponenti politici, sindacali, del mondo imprenditoriale perché arrivino al Parlamento delle proposte di legge dal basso, utili a chi ha nell’agricoltura il settore economico di riferimento, come il Saluzzese che è il più importante distretto frutticolo del Piemonte ed è fra i primi in Italia».