L’assessore Saitta ha inoltre spiegato: «Stiamo lavorando alla riorganizzazione della rete ospedaliera e tra poche settimane sarà pronta una bozza. Non esiste ancora una proposta completa e non esiste un elenco di presidi ospedalieri da chiudere o da salvare: esiste in me e nei tecnici dell’assessorato – a partire dal direttore generale – la certezza di compiere scelte non discrezionali, non suggerite dalla politica, non improvvisate, ma in linea con i criteri nazionali».
Sempre in tema di sanità, il Consiglio Regionale, affrontando l’emergenza legata al virus ebola, ha individuato gli otto presidi ospedalieri di riferimento nella nostra regione qualora si presentasse un caso a basso rischio: si tratta degli ospedali dotati di reparti di malattie infettive Regina Margherita di Torino (per i casi pediatrici del proprio bacino), Amedeo di Savoia di Torino e gli ospedali di Novara, Vercelli, Cuneo, Alessandria, Asti e Casale Monferrato. Nella presenza di un caso sospetto si attiverà il sistema di emergenza regionale e il paziente verrà preso in carico dall’Ospedale Spallanzani di Roma.
La probabilità di importazione di casi di ebola in Italia ed in particolare qui in Piemonte, ha spiegato l’assessore regionale Antonio Saitta, è bassissima: i piani attivati in via precauzionale dall’assessorato vogliono innanzitutto minimizzare il rischio di intasamento dei servizi di emergenza da parte di false segnalazioni.